Mancanza di coerenza

Liturgia Viva

Liturgia Viva


Tra le ferite aperte, causa di sofferenza, c'è la mancanza di coerenza. Non si possono non vedere alcune situazioni intra-rituali in cui ciò che si dice non corrisponde a ciò che si fa. 
Non dovrebbe irritarci un rito di introduzione in cui, ad esempio, l’invito a riconoscere i propri peccati viene fatto seguire (forse) da nemmeno tre secondi di silenzio? 
Oppure: come non essere imbarazzati dinanzi a un'assemblea che canta (si spera!) un Alleluia dove non si sente l’esultanza di note e ritmo, ma una lagna che non apre alla gioia del Dio-che-parla? 
O ancora: come poter invitare l’assemblea a riconoscere nella Comunione eucaristica la partecipazione all’unico pane spezzato, quando ci si ciba di ostie bianche prodotte in laboratorio che ben poco sanno di pane (e fraternità)? 
Non possiamo esimerci dal metter mano a dubbie abitudini dovute all’indolenza o alla noncuranza personale e comunitaria.
 

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